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Femminismo, Wicca e D/s

Ho pensato che un articolo con un titolo del genere non potesse mancare, nel blog di una schiava femminista. Ed effettivamente non mi pento della mia scelta, sebbene il tono sia estremamente didattico e forse anche un po’ fuorviante, nel suo paragone tra femminismo e Wicca. Non splende certo di profondo pensiero politico-sociale, ma penso possa essere ugualmente tranquillizzante, e soprattutto, condivido in pieno l’enorme problematica di quando la libertà possa essere chiamata così. Buona lettura.

Femminismo, Wicca e D/s

di Rowan Ste. Julian

Una giovane donna che conosco tramite amici ha recentemente parlato con il suo gruppo Wicca del suo lato BDSM: si aspettava supporto, o neutralità, eventualmente qualche resistenza, e forse un po’ di incomprensione. Non era preparata, invece, alla ridda di insulti e critiche che ha ricevuto. Sono volate accuse: che non fosse una reale adepta della Wicca, che stesse disonorando il sacro dono del sesso, e che stesse minando il movimento di liberazione delle donne. In breve, è stata chiamata traditrice. Alla fine il risultato è stato che la ragazza, amareggiata, ha abbandonato il suo gruppo Wicca.

Al contrario e abbastanza ironicamente, il suo gruppo BDSM l’ha supportata, nonostante in passato ci fossero stati contatti non esattamente positivi con membri della Wikka, che avevano fatto parte del gruppo solo per rimediare qualche appuntamento e nulla di più.

Ho incontrato diverse resistenze anti-BDSM sia nei gruppi femministi che nella Wicca, e ho trovato la cosa piuttosto sorprendente, considerata la grande enfasi che entrambe le ideologie pongono sulla libertà, sulla necessità di un’uguaglianza sociale (anche e soprattutto dal punto di vista delle aspettative che la società ha sui suoi diversi componenti) e sull’insensatezza dei sensi di colpa, quando questi riguardano la nostra attività sessuale.

Lasciatemi fare una digressione per cercare di spiegare tanto la Wicca quanto il movimento di la liberazione femminile. Vi prego di notare che queste che seguono sono le MIE interpretazioni delle due ideologie, e sono basate su ciò che ho capito: quindi, se avete il disperato bisogno di arrabbiarvi con qualcuno, non ho problemi a farvi da bersaglio (peraltro, ho un sistema di blocco delle email eccellente).

La Wicca è una religione (riconosciuta negli USA) che si basa su pratiche pagane, seguendo tradizioni diverse a seconda dei gruppi. E’ stata ufficialmente fondata negli anni ’30 da Gardner e, a tutt’oggi, tende ad enfatizzare l’equilibrio e l’uguaglianza (con alcune piccole differenze a seconda dei gruppi). La Wicca Dianica, per esempio, è un ramo della religione che enfatizza il potere femminile in quanto legato alle vecchie divinità femminili: le componenti del gruppo sono per la maggioranza donne, anche se non mancano alcuni uomini, con ruoli nettamente più servili. Un gran numero di adepti della Wicca crede che le donne abbiano un legame più profondo con le divinità e rifiutano il principio del dio padre basandosi su un forte sentimento anti-cristiano, mutuato a sua volta dall’ostilità contro l'”oppressione patriarcale”.

Il movimento di liberazione delle donne ebbe inizio negli anni ’60 a partire dal crescente malcontento a proposito dell’ineguaglianza sociale tra uomo e donna (per esempio riguardo alla questione degli stipendi, delle aspettative sociali e dell’accettazione di pratiche e comportamenti legati alla sfera sessuale). Per esempio, se era accettabile, per un uomo, avere esperienze sessuali fuori dal matrimonio – e anzi questo comportamento poteva fargli guadagnare un certo status sociale -, una donna che ammettesse di fare sesso e goderne, invece di subirlo come un compito mensile e ignorarlo il resto del tempo, sarebbe stata insultata e ostracizzata. Un uomo poteva ricevere un buon stipendio, mentre una donna era già fortunata se trovava lavoro fuori casa. Il senso del movimento di liberazione della donna era, originariamente, quello di liberare se stesse dall’ineguaglianza sociale per poter essere un po’ più libere.

Tutti sappiamo però che anche gli alberi di mele producono di tanto in tanto mele marce: la liberazione delle donne fu, da alcune, male interpretata. Qualche attivista sembrava dire che non fosse giusto godere del sesso eterosessuale, in quanto strumento in realtà della società patriarcale: per essere una vera liberatrice delle donne, era necessario gioire solo del sesso fatto con le tue compagne di lotta. La libertà sessuale è accettabile solo dentro ai limiti che disegniamo. Iniziò ad essere tirata in ballo più spesso la superiorità femminile invece dell’uguaglianza per le donne, e il movimento andò lentamente distorcendosi: l’eterosessualità era accettabile finchè il maschio era sottomesso e la donna dominante. Tutto questo e altro fecero sì che alcune persone divenissero ostili alla liberazione femminile, e le femministe sono ora viste spesso come lesbiche pelose odiatici di uomini che rifiutano di riconoscere la loro femminilità.

Nel tentativo di liberarsi dall’oppressione, sia la Wicca che il femminismo sembrano essere diventati movimenti auto-repressivi. Le donne non possono più esprimere la loro gioia nel complesso piacere dei rapporti eterosessuali (di nuovo!) e Dio (o gli dei) vieta che una donna si possa sottomettere a un uomo! Sembra che si sia perso di vista il fatto che parte dell’attrattiva insita nella Wicca sta proprio nella possibilità di liberarsi di alcuni sensi di colpa, non di maturarne di nuovi, e che il femminismo sia nato per conquistare la liberazione sessuale, sia come azioni che come espressioni, senza censura da parte delle compagne o di chiunque altro. Dovrebbe esserci permesso di dire di no, di dire di sì, di urlare a tutti il nostro piacere, e invece la comprensione reciproca è stata persa e sostituita da un atteggiamento critico e giudacante.

Io stessa ho avuto regolarmente a che fare con questo tipo di ostilità: nelle chat di Dominazione/sottomissione che frequento regolarmente siamo spesso insultati da una serie di persone, maschi e femmine, che non capiscono il nostro stile di vita e cercano di “liberarci” o ci chiamano traditori. La nostra colpa è che ci piace cedere il controllo di noi stesse, della nostra vita o del nostro piacere a qualcun altro: sì, è quel controllo per cui abbiamo tanto lottato, ma non fa forse parte dell’uguaglianza sessuale avere la scelta di abbandonare il controllo, se questo è ciò che vogliamo, ci fa piacere e soddisfa le nostre pulsioni?

C’è un numero enorme di persone che vedono il D/s come una pratica non-consensuale o come una licenza per perpetrare degli abusi. Rifiutano di realizzare che ci basterebbe spegnere il computer, se la cosa non ci piacesse, e che nella vita reale la comunità D/s cerca di preservarsi il più possibile, escludendo chi dimentica che le parole chiave di questo stile di vita sono “Sano, Sicuro e Consensuale”… per non parlare del fatto che, ovviamente, non saremmo mai entrati nello stile di vita D/s se non ci fosse piaciuto farlo!

Mi sono sposata e ho avuto un figlio con il mio Master. Non l’ho mai negato, anche quando ho avuto difficoltà a spiegare il nostro rapporto e, addirittura, sono stata ostracizzata per il mio stile di vita. Penso che tutto il sesso sia sacro, che sia tantrico, fatto in un circolo di pietre o con una frusta. L’unica “colpa” che abbia a che fare con il sesso è la disonestà e l’uso di quest’atto per ferire il partner (fisicamente e/o mentalmente) in modo non-consensuale. Parlo volentieri del mio stile di vita, e penso che questa apertura mi sia necessaria per vincere i pregiudizi ed essere accettata del tutto… anche se talvolta significa dover rimanere sola. Siamo molestati dalla polizia che ha un’immagine stereotipata del nostro stile di vita e il potere di imporre ciò che loro pensano sia il “bene”, i giudici ci vedono con ostilità e incoraggiano i nostri compagni a vederci come mostri, e i media sono notoriamente meno interessati all’onestà intellettuale che al sensazionalismo.

Chi combatte per la libertà deve stare attento a non diventare egli stesso inquisitore: vi invito ad utilizzare la ruota per torturare piacevolmente il vostro partner, e non per cercare di cambiare le persone in qualcuno più facilmente accettabile senza alcuno sforzo mentale.

Se il movimento di liberazione femminile o la Wicca insistono nel promuovere la libertà sessuale, escludendo però la libertà di scegliere la schiavitù, diventeranno due ideologie non certo migliori di quegli usi e costumi che hanno cercato di combattere in passato; anzi, saranno in realtà peggiori, perchè predicano la libertà e pretendono una superiorità femminile che loro stesse non mettono in atto.

C’è la stessa libertà nell’essere una schiava eterosessuale quanta ce n’è nell’essere una Mistress lesbica: capirlo è la chiave per diventare una vera femminista, o una wicca onesta.

 

Ho trovato questo articolo su http://www.evilmonk.org. Come per il precedente, ho scritto chiedendo il permesso di pubblicarlo: temo però che il sito sia in disuso, perchè non ho ricevuto risposta. Pubblico quindi la mia traduzione, e sono disponibili ad eliminarla non appena ne sia fatta richiesta.

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